Valorizzare le isole pedonali, far rivivere luoghi dimenticati o inediti, far risorgere la Palermo antica, coniugando il passato prestigioso del capoluogo con la tecnologia e la speranza di un futuro in cui la città riesca a vivere di turismo. Sono gli obiettivi della prima edizione di “Ballarò di Primavera 2015”, la rassegna promossa e organizzata dal comitato cittadino “Ballarò significa Palermo” (Ars Nova, Italia Nostra-Palermo, Kleis, Culturae, Insieme per la Cultura), con il patrocinio gratuito del Comune e della presidenza del Consiglio comunale, presentata questa mattina a Palazzo delle Aquile.
Un ricco programma di appuntamenti – sulla scia di quanto già iniziato nel 2013 da “Ballarò d’autunno” e dal “Festival di Rosalia” – che partiranno il primo maggio e continueranno fino alla fine del mese, coinvolgendo il contesto intorno al quale è situato il mercato di Ballarò. Da piazza Bologni a Casa Professa, dalla Chiesa di San Giovanni Decollato, alle Case romane, passando per la Chiesa della Madonna della Soledad e quella di Santa Cristina la Vetere. E ancora la Cappella delle Dame, Villa Bonanno e il Campanile di San Giuseppe Cafasso, fino ad arrivare al cuore pulsante degli storici mercati di Ballarò e del Capo. Per l’occasione è stata creata “Sicilia Passepartour”, un’apposita card prepagata dal valore di 15 euro, che garantisce l’accesso gratuito a quattro siti, più una degustazione, una riduzione sugli altri e sconti presso hotel, ristoranti e teatri. La carta, promossa da Diamond Card, potrà essere acquistata o online o nei punti autorizzati (alberghi, stazioni ferroviarie, info point).
Tante anime e tanti luoghi che si incontrano e miscelano. Dai migranti alle confraternite religiose, dagli artisti agli abitanti del centro storico tra musica, danza, teatro e tante degustazioni. Una narrazione di Palermo partendo dai suoi luoghi e dalla sua gente. Si parte i primi di maggio con un grande villaggio dell’intercultura tra Casa Professa e Santa Chiara, poi il gran ballo di Primavera che farà diventare piazza Bologni tra il 9 e il 10 maggio una vera balera all’aperto.
Non mancheranno itinerari culturali, visite dei monumenti, processioni, sacre rappresentazioni e spettacoli teatrali con Salvo Piparo, Costanza Licata, Gianni Gebbia, Rosemary Enea e Simona Malato che si esibiranno on piazza casa Professa, in piazza Bologni e a San Giovanni Decollato. E ancora l’iniziativa “Incontriamoci per la Legalità” in piazza Bologni, in occasione delle Falconiadi, tra il 22 e il 24 maggio. Appuntamento fisso, poi, in piazza Bologni tutti i venerdì e sabato alle 18 e la domenica alle 11 con Speaker’s corner, l’angolo dell’oratore, un nuovo momento di partecipazione e narrazione cogestito dai Licei Croce e Vittorio Emanuele II sul modello londinese. Il tutto si concluderà tra il 29 2 31 maggio con una grande sfilata di Primavera dei Centri aggregativi del Coordinamento Albergheria e Capo insieme, sempre in piazza Bologni.
“Ciò che vogliamo portare avanti – spiega Giulio Pirrotta, ideatore dell’iniziativa e presidente di Ars Nova – è un percorso di ricostruzione dello spirito della città. Dalla presentazione delle bellezze alla cultura del cibo: l’idea è che la narrazione sia un tessuto di base per mantenere e costruire identità”. Presente alla presentazione anche il presidente del Consiglio comunale Totò Orlando e della Commissione Attività Produttive, Paolo Caracausi. “Ci riteniamo parte integrante di questo progetto. Da due anni proviamo a rendere aperto questo Palazzo. Abbiamo fatto uno sforzo immane per liberare le auto dalle piazze, il passaggio successivo è quello di non far passare il messaggio che una volta liberate restino desertificate”.
Non si sono fatti attendere riferimenti e critiche alla prima edizione della rassegna Panormvs Street Food, che si è svolta dieci giorni fa in piazza San Domenico. “Dobbiamo fare delle cose belle – ha detto Bernardo Tortorici, presidente di Amici dei musei – non di certo come lo street food, che ci farebbe scadere in una piccola provincia”. Spazio infine anche alle parole di una donna marocchina che da sette anni vive a Palermo, che parteciperà attivamente alla rasegna. “L’italia – commenta – è ormai la nostra prima casa. Viviamo più qui che nel nostro Paese. Abbiamo scoperto tante cose belle ma anche brutte. Ma l’unica cosa certa è che quando c’è vita c’è tutto”.
Articolo originale di Rosaura Bonfardino per PalermoToday del 28/04/2015