Fondato da Maione di Bari, negli anni in cui era grande ammiraglio di Guglielmo I, e cioè fra il 1154 e il 1160, l’edificio venne successivamente affidato ai benedettini di Monreale, che lo custodirono fino al 1787.La pavimentazione a tarsie marmoree e lastre di porfido e serpentino, per quanto integrata da restauri, conserva ancora sostanzialmente la sua preziosa conformazione originaria.La chiesa di San Cataldo è affidata all’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme – luogotenenza Italia Sicilia / sezione di Palermo. L’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme, storicamente, risulta essere il più antico degli ordini sacri e militari dovendosi ricollegare all’iniziale affidamento del Santo Sepolcro ad un gruppo di venti “frates” per la sua custodia e che, all’occorrenza, avrebbero anche dovuto impugnare le armi per la Sua difesa.Il monumento rientra tra quelli proposti all’Unesco nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale come Patrimonio dell’Umanità, la cui approvazione si attende del 2015.L’esterno presenta un compatto paramento murario in arenaria addolcito da intagli di arcate cieche e ghiere traforate, di influenza islamica. In alto s’impongono i profili solenni di tre cupole rosse (con calotta liscia, emisferica e rialzata) poste in felice contrasto cromatico con la severa monocromia delle pareti.L’interno presenta tre corte navate – di cui quella centrale è scandita dalla sequenza ritmica delle tre cupolette – separate da colonne.